Il territorio della Val d’Agri è dotato di un patrimonio di risorse notevole ma non adeguatamente impiegato. Diventa indispensabile, nell'ottica dell'instaurazione di nuovi modelli di sviluppo territoriale sostenibile, l’adozione di criteri che tengano conto delle risorse e delle potenzialità dell'area, quali strategici fattori di sicuro volano di sviluppo socio-economico del comprensorio. Dal punto di vista storico, culturale e archeologico, la Val d'Agri è una delle zone più importanti della Basilicata: infatti, accanto al patrimonio di risorse naturali, di cui è dotata l’area (naturali, ambientali e paesaggistiche, culturali e storico-artistiche, umane), si conta la disponibilità di strutture ricettive, anche di rilevanza storico-artistica (si pensi alle dimore storiche o agli antichi borghi convertiti in alberghi o strutture analoghe), raccogliendo un vasto patrimonio materiale di rinomati prodotti tipici, e immateriale di tradizioni e cultura fatto di musiche, di danze, di usanze antiche legate alla sfera religiosa e folkloristica dall’innato valore aggiunto.

 

Negli ultimi anni l’industria turistica dell’area sta puntando la propria crescita sui c.d. “attrattori di nuova generazione” e sul “turismo esperienziale”, frutto di una originale interpretazione e messa in scena delle dimensioni storiche, culturali o dei valori paesaggistici e naturalistici di un territorio, come la il Parco della Grancia, il Volo dell’Angelo delle Dolomiti Lucane, i parchi letterari di Aliano, il Ponte alla Luna di Sasso di Castalda; rappresentano una modalità innovativa di comunicare storia, cultura e paesaggio offrendo esperienze indimenticabili di fruizione, diventando “acceleratori” della domanda turistica.

 

All’1/1/2018 gli esercizi recettivi presenti in Val d’Agri sono 80, con 1.845 posti letto disponibili; totale delle presenze turiste registrate 96.119 (87.296 italiani e 8.823 stranieri) con una permanenza media di 3,73 giornate. Nell’ultimo decennio si sono registrati incrementi pari al 60.4% nelle presenze turistiche (con un aumento percentuale maggiore dei turisti stranieri rispetto a quelli italiani) ed un incremento del 58% delle strutture ricettive e dell’11% dei relativi posti letto.

Fonte dati: APT Basilicata anno 2017

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