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 Punti di forza Punti di debolezza

Posizione strategica della Val d’Agri e vicinanza ad importanti arterie di comunicazione

Spopolamento (soprattutto delle aree interne, dovuto anche al fenomeno emigrazione giovanile), denatalità e progressivo invecchiamento della popolazione

Istituzione Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese

Elevata presenza di Comuni con popolazione al di sotto dei 2.000 abitanti

Patrimonio naturale e paesaggistico di valore con contestuale presenza di alcuni importanti beni culturali Abbandono aree interne e più antiche con conseguente rischio di perdita dell’identità territoriale e culturale
Patrimonio storico-culturale fatto di riti, feste religiose, manifestazioni e sagre legate ai prodotti tipici Resistenza al cambiamento da parte della comunità e delle amministrazioni locali
Presenza di produzioni biologiche di alta qualità (il fagiolo di Sarconi, olio, vino, pecorino e altri prodotti caseari) Crescente perdita di conoscenza e competenze per scarso ricambio generazionale
Discreta diffusione del settore agricolo con una significativa presenza di giovani operatori, soprattutto nel comparto zootecnico Problemi di accessibilità e mobilità territoriale a causa della inadeguatezza delle infrastrutture stradali con scarsa qualità delle relazioni interne
Attivismo delle associazioni nella società civile Trasporto pubblico frammentario ed insufficiente per l’utenza di riferimento
Buona offerta formativa e presenza di scuole di ogni ordine e grado (Infanzia, medie inferiori e medie superiori) Scarsa diffusione ramificata dei servizi avanzati alla persona ed alle imprese
Presenza di servizi alla popolazione (medici, socio-sanitari, ludici) e di una buona offerta di beni e servizi (commercio, artigianato di servizio) Sottodimensionamento rispetto alle potenzialità dell’area dei servizi legati al turismo, seppur presenti
Buon tessuto imprenditoriale anche se di piccole dimensioni e discreto grado di dinamicità dell’imprenditoria locale Elevata polverizzazione territoriale delle attività imprenditoriali; presenza di imprese di piccole dimensioni con preferenza per attività tradizionali, poco sviluppato il settore della new technology legato soprattutto al settore petrolifero con scarsa tendenza all’innovazione
Aumento della domanda turistica Carenza domanda di lavoro specialistica nel settore petrolifero
Sviluppo di mercati di nicchia e di settori produttivi tipici Non stabilità occupazionale derivante dal settore petrolifero
Sviluppo e valorizzazione di un sistema turistico invernale, sportivo, naturalistico, culturale Attività di estrazione petrolifera quale minaccia ambientale con conseguente calo e danno d’immagine per il Comprensorio
Disponibilità di strutture ricettive (soprattutto nei centri storici con dimore e B&B) e presenza di strutture ed impianti turistici con riferimento soprattutto allo sport Aumento dei fenomeni di degrado idrogeologico
Buona qualità clima sociale e scarsa presenza di criminalità organizzata Frammentazione dell’offerta turistica
Disponibilità di spazi da destinare ad aree per insediamenti produttivi comprensoriali Difficoltà di attivare un’offerta turistica diversa dal “mordi e fuggi”
Prospettive occupazionali della Val d’Agri legate alle citate aree PIP Abbandono di alcuni impianti sciistici presenti nel comprensorio con conseguente ricadute negative per offerta turistica invernale
Risorse energetiche  
Risorse idriche  
Risorse finanziarie aggiuntive (collegate al POV)  
Sfruttare le opportunità lavorative legate al settore petrolifero per incrementare indotto occupazione di unità locali sia con professionalità di base sia specialistiche (giovani laureati)  

 

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